Aritmologia in Campania

Siamo veramente medici di cuore

articolo di Simona Chiariello

“Dottore è grave?....ma guarirò?”
Sono solo alcune delle domande più frequenti che un paziente rivolge al suo medico perché diagnosi e percorso terapeutico non sono tutto, o meglio, il rapporto tra medico e paziente è fatto di conoscenze scientifiche ed esperienza, ma anche di fiducia, dialogo, rispetto reciproco “Tranquillizzare l’immaginazione del malato, che almeno non abbia a soffrire, come è accaduto fino ad oggi, più dei suoi pensieri sulla malattia che della malattia stessa, penso che sia già qualcosa. E non è poco!”

Le parole del filosofo tedesco Friedrich W.Nietzsche sono più che mai attuali perché superata la dimensione di “soggezione” tipica del rapporto tra il malato e il cosiddetto medico condotto oggi ad affermatesi è la figura del paziente informato e bisognoso di conoscere tutto sulla propria malattia.

E questo diventa ancor più vero quando si a che fare con malati cronici e in particolare con cardiopatici, la cui vita nel bene e nel male diventa cadenzata dal battito cardiaco.

Per il medico, dunque, si apre una nuova sfida: affinare nuove competenze, che non si apprendono durante il corso di laurea, ma che sono fondamentali per poter instaurare un buon rapporto con il paziente. La comunicazione diventa l’arma in più per medici e ammalati.
In primo luogo il dialogo rappresenta il punto cardine per una buona alleanza terapeutica, e il preludio ad un maggior ottimismo per superare il rifiuto di una diagnosi anche severa.
In secondo luogo la comunicazione serve ad umanizzare la medicina perché il paziente cerca nel medico non solo la cura, ma anche un sostegno morale: l’amico, il missionario.

Internet e ancor di più un portale dedicato all’aritmologia, come quello realizzato dal dottor Francesco Solimene, offre nuove opportunità per rendere ottimale ed umano il rapporto tra medico e paziente.
Basta un clic, infatti, per cancellare le distanze fisiche, temporali e culturali tra specialisti ed ammalati.
Basta un clic per assicurare informazioni scientifiche al paziente, ma basta un clic anche per prendersi cura di lui.
Contro la perversione tecnologica della medicina, figlia del progresso tecnologico e anche di certa cultura, proprio la rete potrà ricondurre l’aritmologo ad “operaio del cuore” con il rafforzamento del rapporto con il paziente o quanto meno con il progressivo azzeramento delle distanze.

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