Tachicardie ventricolari
Battiti prematuri ventricolari
dr Antonio De Simone, dr Vincenzo La Rocca, dssa Assunta Iuliano*- Clinica San Michele (Maddaloni,CE), *Clinica Mediterranea (Napoli)
BATTITI ECTOPICI VENTRICOLARI (BEV)
Le extrasistoli ventricolari (o BEV) sono determinate da depolarizzazioni premature che originano al di sotto del fascio di His, pertanto generandosi nei ventricoli e non propagandosi per le normali vie di conduzione, possiedono una morfologia all’elettrocardiogramma con complessi larghi (QRS>120 ms).
I BEV possono essere monomorfi, polimorfi, tardivi o precoci, sporadici o con una distribuzione regolare (ritmo bigemino, trigemino, etc.).
La morfologia del complesso QRS e la direzione dell’asse elettrico permettono di individuare la sede di origine dei BEV. I meccanismi elettrofisiologici alla base dei BEV sono l’automatismo, il rientro e l’attività triggerata.
I BEV si possono manifestare in persone a cuore sano e tendono ad aumentare con l’età, possono essere asintomatici oppure provocare palpitazioni. La presenza di cardiopatia, l’ipertono adrenergico, l’ipopotassiemia, l’abuso di tabacco, alcool e caffeina possono favorirne l’insorgenza.
La prognosi dei BEV dipende dalla cardiopatia sottostante, ed è benigna nei pazienti a cuore sano.
Il test ergometrico è utile nel definire un profilo di rischio, essendo benigni i BEV che scompaiono durante lo sforzo fisico.
Occorre comunque una valutazione qualitativa e quantitativa dei BEV, solitamente attraverso una registrazione elettrocardiografica tipo Holter.
Nei pazienti particolarmente sintomatici e con aumentato rischio aritmico richiedono trattamento farmacologico (β-bloccante come prima scelta ed amiodarone come seconda scelta), talora ablativo.